Benessere

Farsi troppe docce fa male? La scienza dice di sì: il motivo che nessuno ti ha mai detto

Negli ultimi anni, la nostra concezione di igiene personale ha subito notevoli cambiamenti, influenzati dalla pandemia.

Ma cosa accadrebbe se si iniziasse a considerare l’idea di fare meno docce senza compromettere la salute? A suggerirlo è il dottor James Hamblin, docente di Yale e autore del libro “Clean: The New Science of Skin”. Hamblin ha intrapreso un audace esperimento: vivere senza fare la doccia per cinque anni. La sua ricerca va oltre il semplice risparmio idrico, invitandoci a riflettere su ciò che consideriamo normale nel nostro regime di pulizia personale.

Hamblin non ha smesso di lavarsi, ma ha esplorato diverse pratiche e prodotti per la cura della pelle. Questa scelta ha suscitato un dibattito interessante sull’igiene e sulla salute della pelle. Mentre molti di noi considerano la doccia un rituale quotidiano necessario, Hamblin ci invita a rivalutare la nostra comprensione di cosa significhi essere “puliti”. Uno dei concetti chiave del suo lavoro è il ruolo del microbioma cutaneo. La pelle è abitata da trilioni di microrganismi, che formano una complessa comunità microbica, essenziale per la nostra salute poiché protegge l’epidermide da infezioni e infiammazioni. L’uso eccessivo di sapone e docce calde può alterare questo microbioma, seccando la pelle e rimuovendo gli oli naturali che svolgono un ruolo protettivo.

I rischi delle docce frequenti

Le docce calde, sebbene comuni, possono avere effetti deleteri sulla pelle. Ecco alcuni dei rischi associati:

  1. Secchezza della pelle: L’acqua calda e i prodotti chimici possono indebolire la barriera cutanea.
  2. Irritazione: La pelle tende a perdere umidità e gli oli naturali dopo una doccia calda.
  3. Malattie cutanee: Chi soffre di condizioni come acne ed eczema può aggravare i sintomi.

Inoltre, Hamblin mette in guardia dai falsi miti legati all’igiene personale. Molti credono che una doccia quotidiana sia fondamentale per prevenire malattie infettive. Egli afferma che l’igiene non riguarda solo il lavarsi, ma implica anche il mantenimento di un equilibrio microbiologico sano sulla pelle. Lavarsi troppo potrebbe, paradossalmente, portare a una riduzione della salute cutanea.

Un altro aspetto interessante emerso dalla ricerca di Hamblin è il ruolo del marketing nel plasmare le nostre abitudini di igiene. I messaggi pubblicitari ci spingono a credere che la pulizia e l’uso di determinati prodotti siano essenziali per la nostra salute. Hamblin suggerisce di guardare oltre queste narrazioni e di considerare che molte delle scelte che facciamo sono dettate più da preferenze personali e influenze sociali che da reali necessità igieniche. Molti di noi si sentono obbligati a fare la doccia ogni giorno o addirittura due volte al giorno, influenzati dalla pressione sociale e dalla paura di essere giudicati.

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La verità sulla pulizia

Hamblin chiarisce che la pulizia del corpo non è necessariamente legata all’uso di sapone o alla frequenza delle docce. La maggior parte dei prodotti per l’igiene personale non presenta differenze chimiche significative. La scelta di cosa utilizzare dovrebbe basarsi più su preferenze personali che su indicazioni mediche. L’idea di una “doccia perfetta” è quindi un mito. Ogni individuo ha esigenze diverse e ciò che funziona per uno potrebbe non essere adatto per un altro. Hamblin propone di riconsiderare il concetto di “pulizia”, non solo come questione di aspetto esteriore, ma anche di benessere interiore e di come ci relazioniamo con il nostro corpo.

La ricerca di Hamblin sottolinea l’importanza del microbioma cutaneo, che, come il microbioma intestinale, gioca un ruolo cruciale nel mantenimento della salute generale. Ricomporre un microbioma sano può essere più benefico di qualsiasi prodotto chimico applicato sulla pelle. Hamblin suggerisce di adottare pratiche più naturali e meno invasive, come limitare l’uso di sapone e ridurre la frequenza delle docce, per permettere a questi microrganismi di prosperare.

 

Published by
Roberto Arciola