
650 euro come richiederli (www.libriamociascuola.it)
C’é un bonus che si inserisce in un contesto di riforme più ampio, volto a rilanciare l’occupazione e stimolare la crescita economica.
Arriva il Bonus ZES, un incentivo statale per le imprese del Mezzogiorno che assumono lavoratori over 35 disoccupati a tempo indeterminato. L’agevolazione prevede esonero contributivo totale per 24 mesi, finanziato con 591,4 milioni fino al 2027. Requisiti specifici devono essere rispettati.
Il Mezzogiorno d’Italia si trova al centro di un’importante iniziativa governativa volta a stimolare l’occupazione e ridurre le disparità economiche con il Nord del Paese. In questo contesto, il Bonus ZES emerge come un incentivo cruciale per le imprese che decidono di assumere lavoratori disoccupati di lungo periodo, in particolare quelli over 35. Introdotto con un decreto del 7 gennaio 2024, il Bonus ZES offre un sostegno significativo alle aziende che operano nelle otto Regioni della Zona Economica Speciale (ZES): Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
La misura prevede un esonero totale dei contributi previdenziali, esclusi i premi INAIL, per un periodo di 24 mesi, con un massimo di 650 euro al mese. Questo incentivo non solo mira a migliorare le condizioni occupazionali nel Sud Italia, ma si inserisce in un ampio contesto di azioni governative per ridurre il divario territoriale.
Obiettivi del Bonus ZES
Il Bonus ZES ha come obiettivo principale la promozione dell’occupazione, in particolare tra le categorie vulnerabili come i disoccupati di lungo periodo e le persone over 35. Le statistiche indicano che questa fascia di popolazione spesso incontra difficoltà nell’inserimento nel mercato del lavoro a causa di:
- Mancanza di aggiornamento delle competenze.
- Concorrenza con lavoratori più giovani.
- Difficoltà economiche delle imprese nel Sud.
Fornendo un incentivo economico alle aziende che investono in questi lavoratori, il governo intende stimolare la crescita occupazionale e migliorare le prospettive economiche delle regioni meridionali.
Il Bonus ZES è destinato specificamente ai datori di lavoro privati con un organico fino a 10 dipendenti. Per accedere all’agevolazione, le imprese devono:
- Assumere personale non dirigenziale tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.
- Assumere lavoratori over 35 che siano stati disoccupati per almeno 12 mesi.

Per beneficiare del Bonus ZES, le imprese devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali:
- Non devono aver effettuato licenziamenti nei sei mesi precedenti all’assunzione.
- L’assunzione deve avvenire con un contratto a tempo indeterminato.
Questi requisiti incentivano le aziende a stabilizzare i posti di lavoro, piuttosto che ricorrere a contratti temporanei.
Le aziende interessate devono presentare una richiesta telematica all’INPS, fornendo informazioni riguardanti:
- L’impresa e il lavoratore assunto.
- La tipologia di contratto.
- La retribuzione media mensile.
È fondamentale seguire attentamente queste indicazioni per garantire l’elaborazione della domanda senza intoppi.
Un aspetto importante del Bonus ZES è che non è cumulabile con altri esoneri contributivi. Tuttavia, è compatibile con la maxi-deduzione per nuove assunzioni, prorogata fino al 2027. Questa compatibilità consente alle aziende di combinare diverse forme di sostegno economico, massimizzando i benefici derivanti dall’assunzione di nuovo personale.
Impatti attesi del Bonus ZES
Le aspettative legate al Bonus ZES sono elevate. Si prevede un aumento delle assunzioni nel Mezzogiorno e un miglioramento delle competenze dei lavoratori, grazie alla stabilità lavorativa offerta da contratti a tempo indeterminato. Questo potrebbe portare a una maggiore produttività delle imprese e a un aumento del potere d’acquisto dei lavoratori, generando effetti positivi sull’economia locale.
Inoltre, l’incentivo rappresenta un passo significativo nella lotta contro la disoccupazione nel Sud, dove la disoccupazione giovanile e di lungo periodo è tra le più elevate d’Europa. L’attuazione del Bonus ZES potrebbe quindi fungere da modello replicabile in altre aree del Paese, contribuendo a uno sviluppo economico più uniforme.