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ISEE separato: si può? - (libriamociascuola.it)
Una delle domande più complesse: la questione relativa agli ISEE separati nelle coppie. Proviamo a rispondere
L’argomento della convivenza e della gestione dell’ISEE è di grande rilevanza, soprattutto in un contesto economico in cui molte famiglie affrontano spese crescenti per le bollette. Recentemente, un lettore ha posto un quesito interessante riguardo alla possibilità di avere un ISEE separato nonostante lui e sua moglie vivano in case separate. Cerchiamo di approfondire la questione e chiarire i requisiti necessari per l’accesso ai vari bonus.
Per rispondere al quesito del lettore, è fondamentale considerare i requisiti normativi relativi alla famiglia anagrafica e all’ISEE. Secondo il D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159 e il D.P.R. 30 maggio 1989 n. 223, ci sono regole precise che definiscono chi fa parte di un nucleo familiare per la determinazione dell’ISEE.
I requisiti per l’ISEE e la famiglia anagrafica
Il Bonus Bollette è un aiuto economico previsto dallo Stato italiano per supportare le famiglie in difficoltà nel pagamento delle utenze domestiche. È suddiviso in diverse categorie, ognuna delle quali ha requisiti specifici e modalità di accesso. I principali tipi di bonus sono:
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- Bonus Elettrico per Disagio Economico: Consente una riduzione sulla bolletta dell’energia elettrica per le famiglie che rientrano all’interno di determinate soglie ISEE.
- Bonus Gas: Si applica alle bollette del gas naturale e l’importo varia in base al numero di componenti del nucleo familiare e alla zona climatica in cui si risiede.
- Bonus Idrico: Garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua all’anno per ciascun membro del nucleo familiare.
- Bonus Elettrico per Disagio Fisico: Destinato a chi utilizza apparecchiature elettromedicali necessarie per il mantenimento in vita, e non è soggetto a limiti ISEE.
Per accedere a questi bonus, è necessario avere un ISEE che non superi determinate soglie: attualmente, per le famiglie con massimo 3 figli a carico, l’ISEE non deve superare i 9.530 euro; per le famiglie numerose con almeno 4 figli, la soglia è di 20.000 euro. È importante notare che la bolletta per cui si richiede il bonus deve essere intestata a uno dei componenti del nucleo familiare ISEE.
In particolare, i coniugi che risultano nello stesso stato di famiglia, anche se vivono in case separate, sono considerati parte dello stesso nucleo familiare. Questo significa che, anche se convivono in abitazioni distinte, non possono separare i propri ISEE a meno che non abbiano una separazione legale documentata. La normativa stabilisce che, in caso di diversa residenza, i coniugi devono comunque essere indicati nella stessa Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), salvo eccezioni legali come separazioni o divorzio.
Per il nostro lettore, che vive in case separate dalla moglie, ciò implica che non potrà richiedere un ISEE separato per accedere ai bonus bollette. Anche se i coniugi non convivono, continuano a far parte dello stesso nucleo familiare ai fini ISEE, a meno che non vi siano stati passaggi legali formali che confermano la separazione.
Il bonus bollette offre un sostegno economico che varia in base al numero di componenti del nucleo familiare. Ad esempio:
- Per nuclei composti da 1 o 2 persone, il bonus annuo è di circa 167,90 euro, equivalente a circa 0,46 euro al giorno.
- Per famiglie con 3 o 4 componenti, l’importo sale a 219 euro annui.
- Per nuclei con oltre 4 membri, si arriva a un massimo di 240,90 euro all’anno.
Nel caso in cui si desideri approfondire ulteriormente la propria situazione personale, è consigliabile consultare il sito ufficiale dell’INPS o rivolgersi a un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) per ricevere supporto specifico e personalizzato.