
Le date dei pagamenti delle pensioni (www.libriamociascuola.it)
Aprile si avvicina e porta con sé buone notizie per numerosi pensionati. L’INPS, ha annunciato un ricalcolo degli importi delle pensioni.
Le pensioni di aprile 2025 saranno accreditate il primo giorno bancabile del mese, che ricade martedì 1° aprile 2025. Questa data si applica sia a coloro che ricevono l’accredito direttamente su conto corrente bancario sia a chi si reca presso gli uffici postali.
Quest’anno, l’INPS ha anche anticipato sul suo portale dedicato ai disabili gli importi che saranno accreditati, rendendo più trasparente e accessibile l’informazione. Proprio nel mese di aprile scattano gli aumenti delle pensioni, un elemento cruciale per il sostentamento di molte famiglie.
Chi beneficerà dell’aumento di 32 euro?
L’aumento di 32 euro netti al mese è riservato a categorie specifiche di pensionati, offrendo un supporto economico significativo. Tra coloro che beneficeranno di questo incremento troviamo:
- Invalidi totali con incremento al milione: Questi pensionati riceveranno un aumento netto di 8 euro al mese, un aiuto che, seppur modesto, rappresenta un sollievo per chi vive con un reddito già limitato.
- Over 70 con maggiorazioni sociali: Anche per questa categoria è previsto lo stesso incremento di 8 euro mensili. Questa misura ha l’obiettivo di rafforzare la sicurezza economica per le persone anziane, un gruppo particolarmente vulnerabile.
In aggiunta, i pensionati riceveranno arretrati di 3 mesi, ammontanti a circa 24 euro, che saranno accreditati insieme all’aumento di aprile. Questo porterà l’importo extra totale a 32 euro. Sebbene l’importo possa sembrare contenuto, è importante considerare che rappresenta l’ultimo aumento previsto per il 2025, rimandato in precedenza a causa di verifiche da parte dell’INPS. Si tratta, quindi, di un sostegno fondamentale per le categorie di pensionati sopra menzionate.

Il cedolino di aprile sarà il primo a non includere conguagli a debito per i pensionati che hanno già estinto il debito fiscale del 2024. Tuttavia, alcune trattenute fiscali continueranno a essere applicate e a influenzare i pagamenti:
- Addizionali IRPEF regionali e comunali per l’anno 2024.
- Acconto IRPEF comunale 2025, che si protrarrà fino a novembre.
Inoltre, a breve saranno disponibili altre informazioni utili, come il Certificato Unico (CU) INPS 2025 per la dichiarazione dei redditi e l’aggiornamento dell’ObisM, il quale tornerà consultabile sul sito dell’INPS. Riguardo al modello RED, si attende una proroga per l’invio, anche se l’INPS non ha ancora specificato la nuova scadenza. È interessante notare che, secondo l’articolo 2 del decreto interministeriale del 15 novembre 2024, la percentuale di variazione per calcolare la perequazione delle pensioni per l’anno 2024 è stata fissata a +0,8% a partire dal 1° gennaio 2025, con eventuali conguagli che verranno effettuati l’anno successivo.
Trattamento minimo e aumenti nel 2025
A partire da gennaio 2025, le pensioni che risultano inferiori o pari al trattamento minimo beneficeranno di un incremento del 2,2%, equivalente a 13,27 euro al mese. Questo aumento porta gli assegni a un totale di 616,67 euro mensili. Il trattamento minimo per il 2025 è stato stabilito a 603,40 euro, grazie a un recupero dell’inflazione pari allo 0,8% (salvo conguagli). È utile analizzare le diverse categorie di pensioni e i relativi aumenti:
- Pensioni pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo (fino a 2.394,44 euro lordi al mese): aumento del 100% dell’inflazione, pari a 0,8%.
- Pensioni tra quattro e cinque volte il trattamento minimo (fino a 2.993,06 euro lordi al mese): aumento del 90% dell’inflazione, pari a 0,72%.
- Pensioni superiori a cinque volte il trattamento minimo (oltre 2.993,06 euro lordi al mese): aumento del 75% dell’inflazione, pari a 0,60%.
L’INPS ha chiarito che l’aumento viene applicato in base al trattamento mensile in pagamento, calcolato secondo la normativa vigente prima della legge n. 197/2022. È importante notare alcune condizioni chiave:
- Per il calcolo dell’incremento non vengono considerati i redditi posseduti dal pensionato.
- Se la pensione è integrata al trattamento minimo, l’incremento è calcolato sull’importo integrato.
- Per le pensioni non integrate al trattamento minimo, l’aumento viene calcolato sull’importo lordo in pagamento.
- Per le pensioni in convenzione internazionale, l’incremento si basa sull’importo complessivo lordo in pagamento, incluso il pro-rata italiano.