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Bonus bebè (www.libriamociascuola.it)
Il bonus nido rappresenta un’importante misura di sostegno economico per le famiglie, contribuendo a coprire per assistenza e cura.
Con l’arrivo del 2025, è essenziale sapere che la domanda per accedere a questo beneficio deve essere rinnovata ogni anno. Molti genitori si chiedono quindi quando sarà possibile presentare la richiesta per il bonus nido e quali siano i requisiti necessari per ottenerlo.
Attualmente, la domanda per il bonus nido per il 2025 non è ancora aperta, poiché l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) deve ancora avviare la procedura. Questo ritardo è in parte dovuto ai cambiamenti normativi introdotti dalla legge di Bilancio 2025, che richiedono un aggiornamento delle procedure e delle circolari attuative. È importante rimanere aggiornati sulle comunicazioni dell’INPS, poiché la riapertura dei termini per la presentazione delle domande potrebbe avvenire a breve.
Prima di presentare la domanda, è consigliabile rinnovare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), anche se non è strettamente necessario. Presentare la richiesta senza un ISEE aggiornato potrebbe comportare il rischio di ricevere solo il rimborso minimo, senza la possibilità di beneficiare della maggiorazione prevista dalla legge di Bilancio 2024 e confermata anche per il 2025.
È importante notare che il bonus nido non copre un intero anno scolastico, ma un anno solare. Pertanto, se avete presentato la domanda nel 2024, dovete rinnovarla nel 2025 per recuperare le spese sostenute a partire da gennaio. È quindi consigliabile prepararsi con anticipo, raccogliendo tutta la documentazione necessaria e aggiornando l’ISEE.
Le novità del bonus nido 2025
La legge di Bilancio 2025 ha introdotto cambiamenti significativi nei criteri di accesso al bonus nido. Gli importi massimi del rimborso sono stati modificati, e per i nati a partire dal 2024, non sarà più necessario avere un altro figlio di età inferiore ai 10 anni per accedere alla maggiorazione. Questo rappresenta un passo importante verso una maggiore equità nell’accesso al bonus, ampliando il supporto a un numero maggiore di famiglie.
Gli importi del bonus nido per il 2025 sono i seguenti:
- Per i nati entro il 31 dicembre 2023:
- Fino a 25.000 euro di ISEE: 3.000 euro annui (272,72 euro mensili per 11 mensilità).
- Tra 25.001 e 40.000 euro di ISEE: 2.500 euro annui (227,27 euro mensili).
- Oltre 40.000 euro di ISEE: 1.500 euro annui (136,37 euro mensili).
- Per i nati a partire dal 2024:
- Fino a 40.000 euro di ISEE: 3.600 euro annui (327,27 euro mensili).
- Oltre 40.000 euro di ISEE (o senza ISEE): 1.500 euro annui (136,37 euro mensili).
Un’importante novità da tenere presente è che, a partire da quest’anno, l’importo percepito a titolo di Assegno Unico Universale non sarà più considerato ai fini dell’ISEE. Questo cambiamento potrebbe facilitare molte famiglie nell’accedere ai bonus, rendendo più semplice rimanere all’interno delle soglie di reddito necessarie per ottenere il supporto.
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Sebbene l’INPS non abbia ancora aperto i termini per la presentazione delle domande, è prevedibile che ciò avvenga nei prossimi mesi. L’istituto ha comunicato che è necessaria la pubblicazione delle circolari attuative, che recepiranno i nuovi requisiti e importi stabiliti dalla legge di Bilancio 2025. Una volta che queste circolari saranno disponibili, le famiglie potranno inoltrare le loro richieste per il bonus nido.
Si stima che la procedura di invio delle domande potrà riaprire a partire dalla fine di febbraio, come accaduto negli anni precedenti. È sempre consigliabile tenere d’occhio il sito ufficiale dell’INPS e le comunicazioni ufficiali per non perdere eventuali aggiornamenti.
Prepararsi per la domanda
Per facilitare il processo di richiesta, è utile avere a disposizione tutta la documentazione necessaria. Questo include non solo l’ISEE aggiornato, ma anche la documentazione relativa alle spese sostenute per il nido, che possono includere fatture, contratti e ricevute di pagamento. Avere tutto in ordine non solo accelera la procedura, ma riduce anche il rischio di errori che potrebbero comportare ritardi nell’erogazione del bonus.
In questo contesto di cambiamenti e incertezze, è fondamentale che le famiglie si informino e si preparino adeguatamente per garantire l’accesso a questo importante sostegno economico, che può alleviare il peso delle spese per la cura dei più piccoli.